In spostamento, tra uno spazio e l’altro.

In vista della seconda Assemblea generale e materiale  sulla CONSULENZA PEDAGOGICA che si terrà a Milano il 16 novembre 2013, alcuni blogger che ne prenderanno parte hanno deciso di lanciare in rete un blog crossing day nel quale parleranno, in un breve post, del perché hanno scelto l’educazione come professione e di come sono entrati in contatto con il gruppo Facebook “Educatori, Consulenti pedagogici e pedagogisti” da dove tutto ha avuto inizio.

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Un post che racconta in breve come la formazione, il mio percorso di studio, la mia storia professionale siano diventati una storia di educazione  …

Un breve bilancio mi dice che spesso sono arrivata dove non pensavo di arrivare, e sono tornata su strade già percorse, riscoprendole come nuove.

Spesso nelle tappe lavorative ho pensato di essere in un posto, in realtà ero già avanti, oppure indietro. In fondo è sempre un poco vero che alle volte bisogna perdersi per comprendere bene i confini e gli spazi e il luogo in cui si è,  bisogna perdersi per ri-trovarsi.

Devo fare l’archeologa e ho finito per studiare pedagogia, devo diventare pedagogista ma mi sono spostata altrove e sono diventata psicomotricista.  

Lavoravo in neuropsichiatria come psicomotricista e proprio a quei tempi mi hanno invitato a fare l’educatrice professionale. Così ho ritrovato una preziosa connessione con il corpo e con il gesto educativo. Poi la strada mi ha condotto ancora a diventare coordinatrice e ad entrare nella dimensione organizzativa di una cooperativa sociale. E quando gli incontri della vita mi spingevano verso la seconda maternità ho intrapreso la strada della consulenza pedagogica.

A ben pensarci una delle strutture dell’educazione è quella che conduce, a volte, a rispolverare fuori vecchie storie per poterle mostrare e raccontare, riportandole ad un antico antico splendore, storie necessarie ad imparare e ad insgenare. Insomma alla fine torna anche l’archeologia!   Così la strada dell’educazione porta a spostarsi e trovare dei nessi, con la proria storia, la propria formazione, la cultura che ci ha impastati, e a riprogettarle negli incontri con gli altri, per crerare nuovi nessi, nuove storie e nuovi pensieri sull’educare…

Come si arriva poi dall’educazione al web è poi una altra storia, ma sempre una storia di atraversamenti, scoperte, incontri e creazione di nuovi significati, condivisi e condivisibili. Ancora una volta è un viaggio da noi stessi agli altri, un incontro, uno scambio ….

Quel poco di saggezza che gli anni si portano dietro, mi hanno fatto capire le competenze personali, implicavano quella di pensare meglio per interconnessioni e plessi, per reticoli livelli e meta-livelli, privilegiando questa abilità  rispetto ad un pensiero più lineare.  Una possibilità che negli anni si è rispecchiata assai va bene nella rete del Web, in Internet, un modo, (o un mondo?) che faceva ben fruttare questa competenza.

Il computer e internet e la scrittura sono stati un amore a prima vista: un luogo nuovo dove “imparare ad imparare”, dove riformulare i modi dello scrivere e del narrare, dove visibilmente era (è) possibile dove provare a costruire nuove reti di significati, di relazioni, e di rapporti umani digitali e fisici.

Uno straordinario contesto in cui dove scoprire come un problema relativo al computer, può trovre alcune risposte chiedendole al computer stesso, basta semplicemente interrogare Google, digitando: “come si fa questo, come si fa quello?”. Insomma Internet si è prefigurato come  luogo dovre cercare risposte, anche grazie al potente flusso di informazioni che vi scorre ogni secondo.

Da lì è facile incontrare luoghi dove è possibile discutere attorno ad un problema, un tema, una domanda (i social network questo permettono) e il web diventa laboratorio di esperienze e incontri, di progettazioni ….

Il viaggio dall’interrogare il web, arriva velocemente alla curiosità, e alla scoperta degli “spazi virtuali”, seguendo le tracce nei link si arriva ai socialnetwork, ai blog, allo scrivere, e al discutere, al trovarsi, darsi appuntamenti sul web, con colleghi che diventano amici e amici che diventano colleghi.

Ora su facebook, o su twitter, o su whtasapp, ci si scambia informazioni e link, si fanno gruppi, si parla e ci si confronta …

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Immagine della Prima Assemblea a Settembre 2013 (Lago di Monate)

Ma spesso arriva anche la voglia di guardarsi in faccia, di dare un corpo tridimensionale alle parole e alle impressioni, alle battute, e alle belle idee, ai confronti serrati, che vengono strappati alla quotidianità del lavoro e dei figli, dei mariti, delle cene. Trovando la voglia di esplorare e ragionare attorno al nucleo della professione educativa e delle pratiche educative, che agiamo e incontriamo ogni giorno, come lavoratori e anche come genitori, figli, fratelli, formatori e formati ….

La  domanda, come direbbe Trinity in Matrix**, è il nostro chiodo fisso:

cos’è educazione, cos’è consulenza pedagogica,

e cosa accade all’educazione quando attraversa ed è attraversata dal web ….

NOTA**

“E quando lui ha trovato me mi ha detto che non cercavo qualcosa di preciso, ma che cercavo una risposta   È la domanda il nostro chiodo fisso, Neo. È la domanda che ti ha spinto fin qui. E tu la conosci, come la conoscevo io.”

Matrix, film statunitense del 1999 con Keanu Reeves, Laurence Fishburne, Carrie-Anne Moss e Hugo Weaving, regia di Lana e Andy Wachowski.


per seguire il blogcrossing seguire gli hashtag su twitter e facebook

#consulenzapedagogica #assembleagenerale

Christian Sarno, “Perché lo fai, disperato ragazzo mio.”

http://biviopedagogico.wordpress.com/2013/11/11/perche-lo-fai-disperato-ragazzo-mio/

Laura Ghelli, “Parole e sguardi”

http://biviopedagogico.wordpress.com/2013/11/11/parole-e-sguardi/

Monica Cristina Massola, “In spostamento, tra uno spazio e l’altro”

https://pontiandderive.wordpress.com/2013/11/11/in-spostamento-tra-uno-spazio-e-laltro/

Elisa Benzi, “Guest Post.”

https://pontiandderive.wordpress.com/2013/11/11/guest-post-elisa-benzi/

Anna Gatti, “L’educazione tracciata.

http://edieducazione.blogspot.com/2013/11/leducazione-tracciata.html

Alice Tentori, “Lascio che le cose mi portino altrove.”

http://edieducazione.blogspot.com/2013/11/lascio-che-le-cose-mi-portino-altrove.html

Alessandro Curti, “Scontrarsi con l’educazione.”

http://labirintipedagogici.blogspot.com/2013/11/scontrarsi-con-leducazione.html

Manuela Fedeli “Chi l’avrebbe mai detto”

http://nessipedagogici.blogspot.it/2013/11/gli-incontri-digitali-sono-possibili.html

Vania Rigoni, “Blog crossing day in bottega.”

http://www.bottegadellapedagogista.com/2013/11/blog-crossing-day-in-bottega.html

Sylvia Baldessari, “L’educazione è un incontro.”

http://ilpiccolodoge.blogspot.com/2013/11/leducazione-e-un-incontro.html

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4 pensieri su “In spostamento, tra uno spazio e l’altro.

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